Le Dee dell'Amore - Parte 1




Ho già introdotto il concetto di Divino e abbiamo parlato della Dea e del Dio. Abbiamo anche visto che ci sono diversi modi di percepire il Divino: alcuni wiccan lo vivono attraverso una Grande Dea, alcuni distinguono un aspetto femminile e uno maschile (la Dea e il Dio), altri venerano una molteplicità di Dei. In questi articoli dedicati alle Dee farò un breve escursus sulle principali Divinità femminili presenti nella Wicca e nella magia in generale, ossia le Dee  delle Antiche civiltà più conosciute ai nostri giorni. 

In questo articolo introdurrò le principali Dee dell'amore. Ad Ogni singola Dea dedicherò in futuro articoli completi sui miti, la storia e le curiosità, qui tratterò solo gli aspetti dedicati all'amore.

Le Dee dell’amore 

Afrodite/Venere: Regina della bellezza, regina dell’amore. 

In merito alla nascita di Afrodite esistono tre differenti versioni: la prima la vuole figlia di Poseidone (in altre leggende lei è addirittura l’amante del Dio), la seconda versione racconta della sua nascita come del frutto dell’unione tra Zeus e Talassa e infine nella terza versione, quella più diffusa e accettata, si narra che Afrodite nacque dalla spuma del mare di Cipro in seguito ad una disputa tra Urano e Crono, alla fine della quale Crono tagliò i testicoli di Urano e li gettò in mare. Del suo possente regno fanno parte l’estasi e il piacere, croce e delizia dell’amore romantico. Non esiste al mondo un solo esser umano che possa sottrarsi al suo fascino. Conosciuta dai romani con l’appellativo di Venere, la dea Greca Afrodite, è nata dalla schiuma del mare e condotta sulla terraferma all’interno di una conchiglia. Al suo passaggio, spuntano fiori dalla terra per salutare i suoi doni apportatori di giovinezza. Uomini e animali avvertono l’impulso di lasciarsi andare all’amore, garantendo in tal modo il prosieguo della vita. Afrodite, (Venere nella mitologia romana), rappresenta la Dea dell’amore, della bellezza, sessualità e lussuria. La sua figura, però, non possiede affatto le qualità di una donna romantica e dolce. Viene infatti descritta come una creatura infedele e lussuriosa, vanitosa, irritabile e permalosa. La sua infedeltà nei confronti del marito Efesto però, sembra fosse dovuta al fatto che ella fu costretta a sposare il brutto e triste Dio del fuoco a causa di un ordine di Era. In epoca tarda il nome di Afrodite subirà un cambiamento. Più precisamente ci troveremo a dover distinguere tra Afrodite Pandemo (ovvero l’Afrodite terrena), Afrodite Urania (l’Afrodite marina, protettrice delle navigazioni e dei naviganti) e l’Afrodite Pontia (ovvero colei che ha potere su tutta la natura).

Era

Nella religione dell'antica Grecia Era è una delle divinità più importanti, dea del matrimonio, della fedeltà coniugale e del parto, Era è considerata la sovrana dell'Olimpo ed i suoi simboli sono la vacca ed il pavone. Nella religione romana la sua figura corrisponde a quella di Giunone. Presiedendo al  sacro vincolo del matrimonio, essa è responsabile della sua salvaguardia; le sue ire, ogni qualvolta il legame matrimoniale non veniva rispettato, sono leggendarie forse quanto la sua relazione difficile e burrascosa con il consorte Zeus. La sua infedeltà alla Dea era nota quanto la fedeltà che essa al contrario gli dimostrava. Dal punto di vista mitologico, la regale e bella Era o Hera (Giunone per i Romani) era consorte di Zeus, il Dio supremo dell'Olimpo che regnava su tutta la terra. Il suo nome significa “Grande Signora” o “Eroina” e rappresenta la forma femminile della parola greca “eroe”. Quando descritta, veniva definita dagli “occhi bovini”, per i suoi occhi adorabili e vigili. Il pavone era un altro simbolo che le veniva affiancato, in quanto la piuma della sua coda iridescente aveva un “occhio”, altro simbolo della sua vigilanza. Si credeva che la Via Lattea fosse formata dal latte materno che irrorava dal seno di Era. Qualunque goccia che cadeva a terra diventava giglio, simbolo del potere autofecondante del corpo femminile. I simboli di Era mostrano che era una potente dea venerata molto prima di Zeus; nella mitologia greca, Era veniva solennemente riverita nei rituali come potente dea del matrimonio. Zeus aveva avuto altre consorti prima di Era, e sebbene fosse rimasto fedele a lei per 300 anni, ritornò ai suoi ex modi promiscui, facendo infuriare Era e facendola divenire estremamente gelosa delle altre donne nella sua vita. A causa della continua infedeltà, Era, invece di essere arrabbiata con Zeus, scaricava la sua ira e la sua vendetta sulle altre donne e la loro prole. Il matrimonio per Era era sacro, e questa forma di disonore la faceva estremamente arrabbiare.

Freya

Freya è la Dea nordica dell’amore, della fertilità,della bellezza. Qualche volta viene identificata anche come Dea delle battaglie e della morte. È anche la dea della fertilità e della creatività, la natura sboccia quando è presente. Inoltre, è Dea dell’aria, governa il regno dell’intelletto e porta la spada dell’illuminazione, la cui lama affilata simboleggia la sua capacità intellettuale ditagliare l’ignoranza e la confusione. La bellezza e l’amore  sono il sorriso della vita  e nella  mitologia nordica, presero forma  umana e femminile,  nel mito di Freyja, Figlia di Njörđr  e di una innominata moglie. Freyja era la dea dell’amore e  della bellezza, Signora dell’oro e della Magia,  ma era anche la  dea della Guerra e della Morte.  Sposata e con due figli,  Gersemi e Hnoss,   a lei Odino aveva affidato il Fólkvangr, il  campo  che accoglieva gli eroici guerrieri  uccisi in battaglia. Non si può dire che Freyja, la bellissima Dea dell’amore fosse fortunata in amore. La Dea era sposata con Óđr, il dio del Sole estivo, il quale, però, subito dopo il matrimonio, fece perdere le tracce di sé. Tutti pensavano che fosse stato ucciso dagli dei per aver disobbedito a qualche loro regola, ma Freyja, pur piangendo lacrime d’oro per quella scomparsa, non si arrese . La sua storia ricorda un po’ la storia dell’egizia Iside, le cui lacrime, per la scomparsa dell’amato Osiride, fecero nascere ed alimentarono il Nilo. E come Iside, anche Freyja, indossato il mantello magico fatto di piume di falco, si mise alla ricerca del’amato.

Persefone

Persefone era la figlia adorata di Demetra, Dea del raccolto, ma si è vista costretta a divenire moglie di Plutone, colui che governava l’Ade. Innamoratosi di lei, ha rapito la fanciulla mentre costei si era chinata a raccogliere un narciso su un prato. In seguito alla disperazione della Madre Demetra e al suo errare senza sosta per ritrovarla, Persefone poté ritornare sulla terra,ma avendo mangiato il melograno rimase comunque legata a Plutone, con cui doveva condividere metà dell’anno. Da questa storia nasce il mito del susseguirsi delle stagioni: le stagioni calde corrispondono al periodo in cui Persefone ritorna dalla Madre, quelle fredde corrispondono al periodo in cui ridiscende gli inferi per stare accanto a Plutone. La dea Persefone, che i romani chiamavano Proserpina o Cora, era venerata in due modi, come fanciulla, o Kore (che significa 'giovinetta') e come regina degli Inferi.
Kore era una giovane dea slanciata e bellissima, associata ai simboli della fertilità: il melograno, il grano, i cereali e il narciso, il fiore che la adescò.
Come regina degli Inferi, Persefone è una donna matura, che regna sulle anime dei morti, guida i viventi agli Inferi e pretende per sé ciò che vuole. Benché Persefone non fosse una delle dodici divinità dell'Olimpo, era la figura centrale dei Misteri Eleusini, che per duemila anni prima del cristianesimo furono la più importante religione dei greci, nei quali si viveva l’esperienza del ritorno, o del rinnovarsi della vita dopo la morte, attraverso la ricomparsa annuale di Persefone dall’oltretomba. 

Iside

Gli attributi di Iside sono così numerosi che veniva chiamata "La Dea dai diecimila nomi". Per esempio possiamo annoverare: Iside, Dea dell'antico Egitto. Iside, Dea della salute.Iside, Dea dell'amore.Iside, Dea della Magia. Iside, Dea della Luna.
Probabilmente si trattava della divinità femminile più celebre e amata dell’antico Egitto.
Era la Dea del Sole e della Luna, insieme. Faceva crescere la vegetazione, governava le brezze, la luce e le fiamme. A lei erano dedicati innumerevoli templi, in cui era presente un fuoco sacro sempre acceso. Una folta schiera di sacerdoti e sacerdotesse ne officiava i riti. Era inoltre Dea dell’amore, della magia e della guarigione.
I miti delle sue origini sono eterogenei: secondo alcune versioni, lei e Osiride nacquero come esseri umani di stirpe reale, per poi essere assunti nel novero delle divinità grazie al loro buon operato.
In altri racconti, Iside era figlia della Dea del cielo e del Dio della terra (Nut e Geb).
C’è anche una versione secondo cui sarebbe figlia di Ra, Dio del Sole.

Hathor

Hathor godette di un culto estremamente sentito e popolare, soprattutto grazie agli aspetti positivi che incarnava: l'amore, la gioia, la bellezza (aveva epiteti quali Signora della casa del Giubilo e Colei Che riempie il Santuario di Gioia). Una speciale venerazione le era riservata da parte delle donne, delle quali incarnava e proteggeva i ruoli di madre, moglie e amante rappresentati dagli sfaccettati rapporti familiari che i miti le attribuivano. Hathor era la principale divinità della sessualità nell'antico Egitto, e i greci la identificarono con Afrodite non appena vennero in contatto con la religione egizia. In virtù del suo legame con l'amore, gli egizi credevano che Hathor ispirasse il desiderio sessuale tramite la musica e la danza. In un mito, Hathor danzò nuda di fronte a Ra, imbronciato, finché non riuscì a farlo ridere. Quando Ra non si trovava insieme ad Hathor, cadeva in una profonda depressione: infatti era anche dea della gioia. La musica era fondamentale nelle liturgie di Hathor e, per esprimere la loro gioia e l'euforia nell'adorazione della dea, le sacerdotesse di Hathor danzavano e suonavano. VEDI HATHOR COME DEA DELLA CREAZIONE 

Dee Guerriere

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Le Dee della Magia e della Trasformazione

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Le Dee Della Creazione

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Wicca la Percezione del Divino
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Alkemill / LilithEye 🌕🌖🌗🌘🌑🌒🌓🌔👁

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