Re Salomone : Il personaggio e la vita

Re Salomone è stato, secondo la Bibbia, il terzo re d’Israele, successore e figlio di Davide. Il suo regno è datato circa dal 970 al 930 a.C. e fu l’ultimo dei Re del regno unificato di Giuda e Israele. Secondo il racconto biblico era figlio di Davide e Betsabea, che era stata moglie di Uria l’Ittita. Gli succedette il figlio Roboamo, che Salomone aveva avuto dalla moglie ammonita Naama, ma solo sul Regno di Giuda. Il Regno di Salomone viene considerato dagli ebrei come un’età ideale, simile a quella del periodo augusteo a Roma. La sua saggezza, descritta nella Bibbia, è considerata proverbiale. 

Durante la sua reggenza venne costruito il massonico Tempio di Salomone, che divenne leggendario per le sue molteplici valenze simboliche. Particolari su vita, opere e saggezza di Salomone sono narrati anche nel testo etiope Kebra Nagast.

Il regno di Salomone

Di Salomone non esistono fonti documentali coeve, oltre a quelle bibliche, e alcuni studiosi ritengono che la sua non sia una figura storica. Del periodo precedente la sua incoronazione le scritture non dicono nulla di più. Salomone divenne re per designazione divina, e la congiura di Adonia, suo fratellastro, accelerò solo i tempi. Il primo atto della reggenza di Salomone fu la messa a morte del fratello Adonia e di Joab, generale di Davide, per la congiura. Inoltre, condannò a morte anche Shimei per essere venuto meno al giuramento di residenza a Gerusalemme dopo che gli era stata condonata la vita per aver offeso Davide. Importante fu anche la destituzione dalla carica di sommo sacerdote di Abiatar a favore di Tsadok. Il punto di snodo del regno di Salomone fu la richiesta a Dio di dargli il discernimento tramite il dono della sapienza, necessario secondo lui per governare un popolo. Dopo questo fatto la sua potenza e ricchezza divennero leggendarie. Il Libro della Sapienza, scritto in greco, porta il suo nome: Sapienza di Salomone

Alla metà del X secolo a.C. iniziò la costruzione del Tempio che terminò in circa sette anni. Questo dato è importante per capire la grandezza di Salomone, poiché Erode impiegò ben quarantasei anni per ampliare il Secondo Tempio, probabilmente senza riuscire a riportarlo allo stato originario. Le storie dell’amore tra Salomone e la Regina di Saba, Makeda, e della nascita del loro figlio primogenito, Menelik, sono narrate con ricchezza di particolari nel libro sacro Kebra Nagast, il Libro della Gloria dei Re. Questo antico testo sostiene anche che «un tempo tutto il mondo fu composto da tre regni (…) guidati da tre Re, i tre figli di Salomone», e che ci fu un lungo periodo in cui «i Re di tutto il mondo discendevano dalla stirpe di Sem».

La decadenza di Salomone

Come ogni altro re di quel periodo, Salomone prese a circondarsi di mogli straniere (Moabite, Ammonite, Idumee, Sidonie, Ittite), sia per motivi politici, sia per dimostrare il proprio potere. Ma per questa via attuò anche una decadenza spirituale all’interno d’Israele. Inoltre, ogni nuova moglie adorava diverse divinità e pure Salomone si lasciò corrompere dall’idolatria. Oltre alla figlia del faraone, Salomone aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine. Quando fu vecchio, le sue donne l’attirarono verso dei stranieri. Seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, divinità degli Ammoniti. Fu allora che costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemosh, la divinità di Moab, e per Moloch, la divinità dei figli di Ammon. Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dei. Il Signore gli era apparso due volte e gli aveva comandato di non seguire altri dei, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato. Il fatto di aver infranto il primo e più importante dei Dieci comandamenti portò alla decisione divina di dividere il regno in due parti. Dopo la morte di Salomone si spartì: una parte a Roboamo, discendente legittimo, che regnò sulle tribù di Giuda e Beniamino e l’altra parte a Geroboamo, che regnò su tutte le altre, creando il regno di Israele. Il profeta Achia di Silo, sdegnato, gli predisse questo scisma politico e religioso dopo la sua morte, ungendo re delle tribù del nord il suo generale Geroboamo. Salomone tentò di ucciderlo, ma egli si rifugiò in Egitto. Secondo la tradizione ebraica, l’Arca Santa si trova invece ancora in uno dei meandri sotterranei del Tempio di Gerusalemme: questi furono costruiti appositamente in previsione della futura distruzione del Tempio. A ogni modo, l’Arca non è più menzionata nella Bibbia dopo l’incontro di Salomone con la Regina di Saba.

Il giudizio di Salomone

Il primo Libro dei Re dà un esempio significativo della sapienza di Salomone. Nel mondo antico era un fatto comune chiedere il giudizio del re, non esistendo la moderna suddivisione dei poteri: i regnanti, quindi, erano i giudici supremi a cui venivano sottoposti i casi più difficili. E quello sottoposto al re d’Israele sembrava irrisolvibile. Due donne si presentarono da Salomone: ciascuna aveva partorito un figlio a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro ed entrambe dormivano nella stessa casa. Una notte accadde che uno dei due bambini morì e sua madre, secondo l’accusa, aveva scambiato il figlio morto con quello vivo dell’altra donna mentre questa dormiva. Salomone, dopo aver ascoltato le due donne sostenere più volte le loro tesi, fece portare una spada e ordinò che il bambino vivente fosse tagliato a metà per darne una parte a ciascuna di esse. Allora la vera madre lo supplicò di consegnare il bimbo all’altra donna, pur di salvarlo. Salomone capì così che quella era la vera madre e le restituì il bambino. Fu così reso noto a tutti che Salomone era veramente un re buono, santo, di fede e Zaddiq o Giusto.

La fama di Re Salomone

La saggezza, la ricchezza e la grandezza del regno di Salomone, secondo la Bibbia, divennero leggendarie. Attualmente, l’archeologia, inclusa quella israeliana, molto attiva nel campo dell’archeologia biblica, ridimensiona – anche supponendo l’esistenza di re Salomone, – la grandezza di tale regno e i fasti descritti per Gerusalemme: dall’inizio del XXI secolo,Gerusalemme “è stata scavata come mai prima di allora. Tuttavia, come concorderebbe la stragrande maggioranza degli archeologi […] la capitale di un regno unificato di Davide e Salomone non è stata trovata” e, in merito alle miniere di Salomone – che furono associate, dagli anni Trenta, all’area della valle del Timna– “nessun archeologo serio oggi pensa che se anche fosse esistito re Salomone, il suo dominio arrivasse fino a Timna nel sud”. Le notizie su Salomone, secondo il testo biblico, si diffusero in Oriente, tanto che molti “potenti” di allora vollero metterlo alla prova, facendogli visita e portandogli doni. Nella Bibbia ci viene proposto l’incontro con la regina di Sheba o Saba, molto probabilmente dell’antico regno sabeo, nella zona dell’attuale Etiopia, la cui mitica ricchezza era ben nota alla cultura biblica, che dei Sabei parla nel “Libro dei Popoli”. Tuttavia la visita della regina di Saba a Salomone, secondo gli studiosi del Nuovo Grande Commentario Biblico, è “una leggenda popolare, ma può avere un nocciolo storico in una visita da parte di una delegazione commerciale araba”; secondo il racconto biblico, tra i doni che la regina portò a Salomone vi furono centoventi talenti d’oro, ovvero ben oltre le due tonnellate di oro, una quantità inverosimile.

Ma nonostante questa interpretazione ci sono delle novità a proposito:

Due archeologi italiani, Alfredo e Angelo Castiglioni, hanno localizzato le miniere di re Salomone dalle quali proveniva l’oro regalatogli dalla regina di Saba.

«Abbiamo compiuto cinque missioni, tra il 2004 e il 2008, per cercare le antiche zone di estrazione dell’oro di Salomone», hanno detto. «L’Africa è una zona aurifera che fu probabilmente rivelata al sovrano ebraico dalla regina di Saba, quando si recò a Gerusalemme portando in dono 120 talenti d’oro».

Secondo l’Antico Testamento la quantità d’oro che affluiva ogni anno nelle casse di Salomone era di 666 talenti, e ogni talento corrispondeva a circa 30 kg di oro. I due archeologi italiani pensano di avere individuato le mitiche miniere sulle montagne dell’Etiopia sud-occidentale, nel Paese di Beni Shangul, lungo l’itinerario percorso dalla regina di Saba nel suo viaggio verso Gerusalemme. L’unico punto su cui c’è disaccordo con l’Antico Testamento è la motivazione della visita. Probabilmente -continuano gli archeologi- la sovrana venne a Gerusalemme per una missione commerciale (più che per mettere alla prova la sapienza di Salomone). I fratelli Castiglioni, insieme ad altri studiosi, ipotizzano anche che la biblica regina di Saba fosse un’antenata delle Candaci, le fortissime sovrane-guerriere del regno di Kush (corrispondente all’odierna Nubia sudanese, l’Etiopia dell’antichita’), il paese della dinastia dei Faraoni neri.La scoperta è stata rivelata durante l’ultima giornata della XXI Rassegna internazionale del Cinema Archeologico e la notizia è ripresa da Libero e dal TG1online. In febbraio altri archeologi trovarono a Gerusalemme anche la muraglia di re Salomone.

Il libro sacro dell’Etiopia intitolato Kebra Nagast narra dettagliatamente del loro incontro, del loro figlio Menelik e dello spostamento dell’Arca dell’Alleanza. secondo la tradizione etiope, seguendo la linea monarchica di discendenza diretta, il duecentoventicinquesimo erede del trono di Salomone è Ras Tafari Makonnen, il Negus, ultimo Re dei Re. Quest’ultimo incoronato Imperatore il 2 novembre 1930 col nome di Haile Selassie I, letteralmente Potere della Santa Trinità. Per questa ragione il Re Salomone è tenuto in particolare considerazione anche dai credenti della livity Rastafari.

Salomone autore biblico

A Salomone vengono attribuiti due salmi, la maggior parte del libro dei Proverbi e due libri del canone. Visto che non c’è accordo tra gli studiosi liberali e quelli di orientamento conservatore, in linea di massima si può dire che i primi negano la paternità al re d’Israele di queste opere, mentre i secondi gliele attribuiscono. Attualmente, comunque, anche la più autorevole esegesi cristiana riconosce come a Salomone non si possano attribuire libri biblici. Gli esegeti del Nuovo Grande Commentario Biblico ritengono, infatti, che “c’è un ampio accordo tra gli studiosi sul fatto che il contesto della composizione della letteratura sapienziale non vada collocato durante la vita di Salomone.

Salomone nell'Islam

Salomone (in arabo: سليمان‎, Sulayman) è citato cinque volte nel Corano (2:102; 21:81-82; 27:15-45; 34:11-13 38:30-34 ) come profeta saggio ed in possesso della conoscenza di molteplici scienze tradizionali. A questo re sono inoltre legate numerose storie riportate da commentatori coranici antichi e da storici musulmani riguardo al suo rapporto con i jinn, che si dice fossero totalmente al suo servizio.

Importante episodio coranico legato (Cor. 27:15-45) alla figura di Salomone è la storia (già presente nella Bibbia) del suo incontro con Bilqis, la regina di Saba, episodio narrato con minuzia di particolari nel libro sacro della Gloria dei Re, ovvero il Kebra Nagast.

Salomone è anche ricordato come grande costruttore di edifici, strade e canalizzazioni. A tale proposito lo storico omanita al-‘Awtabi (sec. XI-XII) attribuisce a Salomone e ai suoi jinn lo scavo e la costruzione di 1000 canali, (in arabo: ﻗﻨﺎﺕ , ﻗﻨﺎة‎, qanāt) che costituiscono l'antico sistema irriguo ancora oggi in funzione in gran parte dell'Oman. 

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