Magia e stregoneria attraverso i secoli - Parte 2



La  Magia nel Medioevo

Nel recente libro di Giorgio Cosmacini “La medicina dei Papi” vengono descritti due papi medioevali  medici e maghi. Il mito sopravanza la storia; alle loro figure reali la tradizione sovrappone una leggenda che li dice medici e maghi, in una stagione storica di lunga durata, nella quale la conoscenza della  natura umana è contesa o condivisa tra medicina e magia.

Il primo papa Silvestro II(papa dal999 al 1003) è il francese carolingio Gerberto di Aurillac. Fu  un  papa provvisto di troppa cultura  profana, perciò imputato di commercio intellettuale con arti e scienze demoniache. Gerberto è stato un monaco, abate e vescovo, studioso e dottissimo, è un filosofo della  natura, è interessato alla matematica, per cui l‟arabismo è l'alveo naturale degli scritti numerologici introducenti il concetto dello zero, facilitanti così i calcoli, se effettuati con numeri romani. Più  che  medico è cultore della scienza.  I suoi detrattori lo ritengono un papa mago, negromante in combutta con il diavolo che, alla fine del millennio, si sarebbe sciolto dalle catene  per  portare la  fine del  mondo; spettatore e complice delle funeste vicende, con pestilenze e fenomeni atmosferici avversi. 

È stato un Papa i cui occhi sono stati usati per leggere opere di scienza più che per piangere lacrime di misericordia. 

Il secondo medico, mago e papa, è Giovanni XXI Pietro di Giuliano, nato a Lisbona nel 1220;  fu  eletto papa nel 1276, detto  anche Pietro Ispano, lasciò scritti su ricette mediche e raccomandazioni per la salute, bellezza e fertilità. Dopo il crollo del soffitto del palazzo papale di Viterbo morì dopo 6 giorni. Fu detto un pazzo sapiente seduto sulla cattedra santa.  Riferisce Guglielmo di Naugis (XIIIsec.) che “la morte accidentale non è stato altro che il castigo divino per la sua attività medica intrisa di magia.” Maldicenze prosperate nel terreno dei pregiudizi ecclesiastici anti scientifici

1 Nota  di  attualità:  una  recente  esortazione  è  giunta  a  Papa  Francesco Bergoglio come “correzione filiale in ragione della propagazione di eresia” stilata da 45 studiosi cattolici in riferimento all‟esortazione cattolica Amoris Laetitiae (Gioia dell‟Amore) dell‟8 aprile 2016 su matrimonio, vita morale e recezione dei sacramenti (comunione ai divorziati e risposati) e discernimento e ruolo del confessore. Si richiama il dovere di attenersi alla dottrina per non allontanarsi dalla tradizione e dal  magistero, ripudiando  degli  elementi che possano essere intesi in maniera contraria alla fede e alla   morale cattolica. Forse ogni rinnovamento per l'ortodossia è sempre inadatto e pericoloso. 

Influenze dell’alchimia e dell’astronomia dal Medioevo ad oggi

L'alchimia e l'astrologia rappresentano nel Medioevo e nel Rinascimento due scienze seguite e studiate dai maggiori personaggi dell'epoca. Nella civiltà e nella storia dal XII al XVIIsecolo era importante e  determinante la presenza dell'astrologia, rappresentando tecniche divinatorie e magia nelle corti sia laiche che ecclesiastiche. Scriveva Tommaso d'Aquino al Generale dei domenicani “che tutti i moti  naturali dei corpi inferiori siano causati dal moto dei corpi celesti”. Dall‟astrologia naturale deriva  l'importanza dell'oroscopo in cui è essenziale la figura celeste in un determinato momento non solo  alla nascita ma in qualsiasi momento della vita. Il parere dell'astrologo di corte era decisivo ed  essenziale prima di dichiarare una guerra, fondare una città o lanciare una grande riforma. Pertanto l'astrologia  rappresentava una ermeneutica storica e una teologia naturale.  

L'alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che si espresse con il linguaggio di svariate discipline come la chimica, la fisica, l'astrologia, la metallurgia e la medicina. Il pensiero alchemico è considerato il precursore della chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico moderno.   A questo proposito è necessario citare: Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hoheneim  cioè  Paracelso  (1493-1541) , noto  alchemico svizzero e il maggior rappresentante del naturalismo rinascimentale. Per Paracelso i quattro  pilastri della medicina sono la filosofia, l'astronomia, l'alchimia e le virtù affermando che non c'è medicina senza astrologia, non c'è medicina senza magia. I migliori insegnamenti per un medico non  vengono dal passato, ma dal presente. Riteneva possibile la realizzazione della pietra filosofale e di un elisir di lunga vita. La massoneria e i rosacroce utilizzeranno i suoi insegnamenti e la simbologia.

Le Eresie dopo il primo millennio

Per eresia si intende una scelta o prendere una dottrina o affermazione contraria ai dogmi e ai  principi  della Chiesa Cattolica. Quindi l'eresia è una dottrina che si oppone all'ortodossia (giusto-dritto). Le eresie medioevali si svilupparono dal XII secolo in Europa, principalmente in Francia e Italia settentrionale dove sorsero movimenti popolari che respingevano i dogmi cattolici. Il pericolo maggiore furonoi Catari (katharos:puro) detti anche Albigesi (dalla città di Albi nella Francia meridionale) che  affermavano un rigore morale, in contrasto alla corruzione della chiesa. I catari ritenevano che nell'uomo convivesse una doppia natura: un'anima spirituale e luminosa assieme ad un corpo  materiale, carnale e tenebroso. La loro  ascesi era il suicidio raggiunto con il digiuno.  A questa eresia si rispose  con una crociata albigese tra il 1209 e il 1229  che fu promossa da Innocenzo III per estirpare il catarismo francese. Questa crociata si concluse con il massacro di Bèziers con 20.000 morti, denominato il primo genocidio ideologico. In Italia vennero imprigionati 170 catari che nel 1277 furono posti al rogo a Verona. Altra dura repressione fu per i poveri di Lione ovvero per i valdesi, sorti ad opera del ricco mercante lionese Pietro Valdo(1149-1206),che  decise di lasciare tutte le proprie ricchezze e la stessa famiglia per predicare il vangelo con la creazione di una chiesa povera, con il rifiuto della sovranità temporale del papa. Questa confraternita si atteneva ai tre voti monastici di  povertà, castità e obbedienza. Il dissenso era nel sacerdozio che poteva essere anche femminile, gli  unici sacramenti erano il battesimo e l'eucarestia. QuelloValdese è l'unico movimento medioevale che  esiste ancor oggi come chiesa organizzata. Furono considerati eretici anche quei movimenti  pauperistici, cioè apostoli della povertà evangelica, che non avevano accettato di sottomettersi ai dogmi e alle gerarchie della  Chiesa. Un rischio simile lo avevano corso i poverelli fondati da san Francesco  di Assisi (1182-1226). 

Alcuni casi di Eresia

I Templari 

I  Templari  erano  cavalieri come gli ospedalieri di San Giovanni (oggi Sovrano Militare Ordine di Malta). L'ordine dei Templari fu fondato nel 1120 da  Hugo de Piayns detto  anche Ugo di  Pagani (1070-1136). Questi cavalieri difendevano i pellegrini che visitavano i luoghi  santi, esprimevano voti  perenni di castità, povertà ed ubbidienza, nonché di lotta contro i nemici di  Dio. Bernardo di  Chiaravalle (XIIsecolo) li considera baluardi del male. Dopo la riconquista di Gerusalemme da parte dell‟Islam,i  Templari  si trasferirono prima ad Acri poi a Cipro infine in Europa. Grazie a lasciti  testamentari e donazioni si trasformarono in impresa finanziaria, la prima banca transnazionale, e questa fu la loro rovina. Nel 1312 l‟ordine fu sciolto, l‟ultimo maestro dell‟Ordine Jacques de Molay (1243-1314) insieme a Geoffrey de Charnay dopo 7 anni di processo e torture salirono al rogo insieme  ad altri 38 cavalieri accusati di diversi reati cioè di bestemmia,  stregoneria, sodomia e adorazione del  diavolo. Il 18 marzo 1314, nel  momento del supplizio, molte legende nacquero sulle  profezie  del condannato J.  Molay nei  confronti  dei  re  di  Francia: Dio avrebbe vendicato la loro morte sino alla 13°generazione. Si narra che il boia di Luigi XVI mormorò al condannato  prima di ghigliottinarlo: “sono  un  templare  e  vendico  J. Molay”. Infine,si dice che l‟ordine dei Templari non si sia mai  interrotto, ma che  sia sopravvissuto nei gran maestri custodi dei segreti della  Massoneria (per  Massoneria si intende una società segreta riservata agli uomini, nata in Inghilterra nel  XVIII secolo, ispirata al razionalismo, che poi si è affermata in vari paesi.  Propugna una ideologia umanitaria ed è tuttora esistente con finalità e rituali diversi). 

La repressione dell’Eresia con l’identificazione di Maghi e Streghe

La sistematica repressione delle eresie si ebbe a partire dal 1231-1295 quando il pontefice Gregorio IX (1227-1241) istituì il Tribunale dell'Inquisizione nel 1233 che doveva scoprire e condannare alla tortura e spesso al rogo tutti gli eretici equiparati ai maghi e alle streghe. L'Inquisizione fu affidata ad  un ordine di predicatori mendicanti, i Domenicani (ordine fondato da san Domenico Guzman  1170-1221), poi affiancato dai Francescani infine dai Gesuiti. I papi spesso invitarono i giudici  dell'Inquisizione alla moderazione, come raccomandava SanTommaso d'Aquino, domenicano e inquisitore che predicava “La virtù della misericordia”. 

II fenomeno della caccia alle streghe si sviluppò tra il 1500 e 1700 :circa 73000 tra uomini e donne vennero accusati di stregoneria,40-50000 vennero giustiziati,metà di loro in  Germania, trequarti dei condannati erano  donne, vecchie e giovani,  povere, spesso analfabete, che avevano dimestichezza con erbe salutari,  guaritrici, spesso ostetriche. Strega: il nome deriva forse da strix (civetta) fattucchiera che si può trasformare in uccello  notturno,  o da Stige uno dei fiumi infernali o saga che comprende intuitivamente tutto,sono chiamate anche strie e lame.  

Lilith (signora dell‟aria) figura presente nelle antiche religioni mesopotamiche e nella prima religione ebraica è la prima moglie di Adamo che,non volendo essergli sottoposta,poiché creata  dalla  terra come Adamo, fugge diventando così, nel pensiero collettivo, il primo demone donna e potentissima strega.  La sua figura appare  nel Faust di Goethe  nella  notte  di  Valpurga  con Mefistofele. Anche Primo Levi la cita nei suoi racconti. Nella caccia alle streghe la donna per la  cultura giudaico-cristiana è fonte di ogni male, avendo assaggiato il frutto proibito. Nel De planctu ecclesiae,redatto nel 1330 dal francescano Alvaro Pelay,le donne trascinano gli uomini negli abissi della sessualità, possono accoppiarsi con le bestie o con il  diavolo, sono indovine, gettano il malocchio   (occhio che getta male), autrici di incantesimi, malefici, provocano la sterilità, favoriscono l'aborto ed   impediscono la procreazione, rappresentando una netta saldatura tra eresia e adorazione del diavolo. Sotto il pontificato di Giovanni XXII nel 1320 fu scritto dal domenicano francese Bernardo Gui  (1261-1331)  il primo manuale per gli inquisitori "Practica Inquisitionis hereticae  pravitatis".  Bernardo Gui fu inquisitore a Tolosa dal 1308 al 1323 ed è un personaggio del  romanzo di Umberto  Eco “Il nome della Rosa” dove appare come il perfido inquisitore. Altro inquisitore di tutta la Spagna e colonie fu Tomàs de Torquemada domenicano (1420-1498) durante  l‟epoca dei Re Cattolici. Confessore di  Isabella di Castiglia e Ferdinando d‟Aragona, discendente da una famiglia ebrea convertita.
Istituì processi molto duri nei confronti dei conversos, detti anche marranos, ossia degli ebrei che si  convertivano al cristianesimo non per loro volontà, si accanì  anche  sui musulmani e sulle donne accusate di stregoneria. Durante questo periodo si celebrarono in Spagna20.000 processi con 2000 esecuzioni.Quando nacque l'età rinascimentale, si sviluppo una demonofobia, dopo l'epidemia di peste del 1348 che crebbe progressivamente e giunse ai massimi livelli nel cinquecento. In realtà il  Rinascimento fu un'epoca di guerre, pestilenza e di aspri scontri religiosi essenzialmente nei confronti di eretici,di dissidenti intellettuali, alienati mentali e diversi di vario  genere, incluse  le  streghe. Fu  l'epoca in cui la caccia alle streghe si allargò a macchia d'olio in tutta l'Europa occidentale,  raggiungendo dimensioni ancor oggi imprecisate. Durante le guerre di religione si videro scontrarsi i cattolici con i seguaci delle chiese protestanti; ricordiamo solo la strage degli Ugonotti del 23 agosto 1572, la notte di San  Bartolomeo. La povertà, la  fame, le epidemie come la peste, le disgrazie, e l‟ignoranza acuivano sempre di più la necessità di trovare e  punire un colpevole. Proprio nel saggio storico di Alessandro Manzoni, la Colonna Infame, legato al periodo storico in cui è ambientato il romanzo I Promessi Sposi, si narra del processo a Milano, durante la peste del 1630, contro due presunti untori. Questi erano ritenuti responsabili del contagio della pestilenza tramite misteriose  sostanze. I due Guglielmo Piazza e GianGiacomo Mora furono giustiziati con il supplizio della ruota. Dove era la casa del Mora, abbattuta e bruciata, a ricordo fu poi posta una Colonna a dimostrazione dell‟Infamità. Nel  1487  fu stampato il Malleus  Maleficarum (il  martello  del  diavolo) ad  opera  dei due domenicani  Heinrich Institoris (1430-1505) e Jubob Sprenger (1431-1495) che raccoglie e  codifica un vasto insieme di credenze, fornendo l'immagine definitiva della stregoneria, che  si  traander à per secoli, riaffermando la donna come l‟artefice della stregoneria e che le perfidie  maggiori in questo senso vengono esercitate delle ostetriche perché uccidono i concepiti nell‟utero, fanno abortire ed offrono i bambini al diavolo. Il Malleus Maleficarum è anche un manuale contro le droghe, usate e trasmesse da madre in figlia dalle levatrici. Queste infatti usavano l‟ergot (segale cornuta) prodotto dal claviceps purpureo, ascomiceta,cioè  fungo che prosperava sulle graminacee,che  oltre  che  avere un  effetto uterotonico,  poteva  favorire il parto e prevenire le successive  emorragie. Gli alcaloidi  contenuti nell‟ergot, chiamata anche molecola del bene e del  male, avevano effetti anche allucinogeni,basti pensare che LSD, l'acido lisergico, appartiene a questa categoria di sostanze. 

Gli unici dati sui processi alle streghe in Europa ci sono forniti dagli atti processuali, come  già  accennato, riguardanti, quasi esclusivamente donne, guaritrici e levatrici che conoscevano  le  capacità terapeutiche delle erbe. Nei rari processi dello stato pontificio ricordiamo alcuni casi in particolare. Nel  1424 a Roma sulla piazza del Campidoglio fu messa al rogo Finnicella, accusata di 30 infanticidi per poter bere il sangue dei bambini ancora caldo. Ma in realtà era un'ostetrica che dava la vita ai neonati e non la morte.

Nel 1428, dall'inquisitore san Bernardino da Siena, per stregoneria fu posta al rogo a Todi una certa Matteuccia di Francesco per le sue doti di medichessa e arti demoniache, che per prima accennò al sabba e relativi voli a Benevento. Confermata poi nel 1528 da Bellezza Orsini di Fiano Romano  che, suicidatasi in cella, riferì di aver partecipato alle riunioni delle streghe al noce di Benevento recitando la formula: “Unguento unguento/portami al noce di Benevento/sopra l'acqua e sopra il vento/e sopra ogni altro maltempo.” 

Il noce di Benevento

La città di Benevento, legata alla cultura pagana e riti mistici, fu abitata prima dai sanniti, poi dai romani, infine dai longobardi, che nel VII secolo ne fecero la capitale di un ducato. La leggenda vuole  che quando i longobardi, che adoravano Odino, giunsero a Benevento si riunivano sotto un albero di  noce, dove appendevano pelli di montone che colpivano con lance e frecce, mentre le loro donne li  incitavano, urlando. Questo spettacolo grazie alla fantasia e superstizione dei cittadini spaventati li portò a scambiare gli uomini per demoni e le donne per streghe, trasformando tutto ciò che era pagano in satanico. Si ritenne l'albero di noce l'incarnazione del diavolo. Per questo su consiglio di san  Barbato fu estirpato. Successivamente sotto il noce ricresciuto la leggenda vuole si svolgessero riunioni di streghe. Sempre a Benevento c‟erano le cosìddette janare (janua  porta) che, diventando incorporee come spiriti, potevano entrare nelle case passando sotto l'uscio.Per impedire il loro accesso si poneva dinanzi alla porta una scopa di saggina e un sacchetto di sale, che costringevano la strega a contare  i fili di saggina e i grani di sale, facendo giungere così l'alba, momento della loro scomparsa. Il noce è ritenuto un albero sacro a Giovedi aspetto ambivalente sia diurno che notturno, i suoi frutti si ritenevano curativi per la fertilità, il suo guscio è affine  alla gonade maschile, mentre l'interno ricorda il cervello  umano ,curativo per il mal di testa. 

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