Cabala Ebraica

Aspetti del pensiero cabalistico ebraico

La Cabala non si discosta dagli insegnamenti tradizionali Ebraici e dalla pratica della Torah, di cui sarebbe l’espressione “interna” come l’anima in rapporto al corpo e lo studio della Torah rispetto alle Mitzvot: essa è quindi parte integrante della religione Ebraica. Gershom Scholem pur sottolineandone la tipicità Ebraica ha notato gli elementi comuni e le connessioni storiche tra questo misticismo e quello greco e cristiano.

Base del pensiero cabalistico è la Bibbia ebraica o Tanakh (acronimo per “Torah, Profeti, Scritti”). La secolare esegesi ebraica del Tanakh, già contenuta nell’halakháh (Mizvot e presentazione della casistica giuridica), nell’haggadáh (sotto forma narrativa), nei due Talmudím, il babilonese e il gerosolimitano, e nei molti midrashím, ormai da secoli posta l’interpretazione del testo sacro al centro della vita dell’Ebreo
Si fa risalire l’inizio della diffusione della visione cabalistica al libro Zohar (splendore), pubblicato intorno al XIII secolo ma, secondo la tradizione Ebraica, scritto da Rabbi Shimon bar Yohai nel II secolo, o al precedente Sépher Yetziràh (Libro della formazione) attribuito ad Abramo che però è, secondo alcuni, un’opera più esegetica che filosofica; la più importante diffusione del pensiero della Cabala anche tra la gente, sorge con il Chassidismo, inizialmente grazie al Besht.
Nell’ambito dell’era corrente (reputata dall’Ebraismo come “Era Messianica“) la Cabala è facilmente a disposizione di tutto il popolo d’Israele.

Visione complessiva

Secondo lo Zohar, testo fondamentale del pensiero cabalistico, lo studio della Torah può procedere lungo quattro livelli di interpretazione (esegesi). Tali quattro livelli sono chiamati Pardes dalle rispettive lettere iniziali (PRDS in ebraico: פרדס‎, frutteto).

  • Peshat (פשט: semplice): letterale – interpretazioni letterali del significato.
  • Remez (רמז: allusione): allegorico – significati allegorici per via allusiva.
  • Drash (דרש: esposizione): omiletico – significati rabbinici midrashici, spesso con paragoni immaginativi di parole e/o versi simili.
  • Sod (סוד: segreto): esoterico – significati interiori, esoterici e metafisici, espressi nella Cabala.

La Cabala è considerata dai suoi seguaci come una parte necessaria dello studio della Torah – tale studio biblico (del Tanakh e della letteratura rabbinica) essendo un dovere inerente per gli Ebrei osservanti. La Cabala insegna dottrine che sono accettate da alcuni Ebrei come vero significato dell’Ebraismo, mentre altri Ebrei hanno rifiutato queste dottrine come eretiche ed antitetiche all’Ebraismo stesso. Dopo la Cabala medievale, e specialmente dopo il suo sviluppo e sintesi nel XVI secolo, la cabala sostituì la filosofia Ebraica (hakira) quale Teologia Ebraica tradizionale, sia nei circoli accademici che nell’immaginario popolare. Con l’arrivo del modernismo, tramite l’influenza dell‘haskalah, ciò è cambiato tra le correnti ebraiche non ortodosse, sebbene lo studio accademico e le applicazioni spirituali intraconfessionali del XX secolo (in particolare quelle del neochassidismo) abbiano risvegliato un seguito oltre l’ortodossia.

Gli studiosi dibattono se il termine “cabala” sia nato col filosofo ebreo Solomon ibn Gabirol (1021-1058) o con il cabalista spagnolo del XIII secolo Bahya ben Asher. Mentre altri termini sono stati utilizzati in molti documenti religiosi dal II secolo fino ad oggi, il termine “cabala” è diventato il descrittivo principale delle conoscenze e pratiche esoteriche ebraiche. La letteratura mistica ebraica, che è servita come base per lo sviluppo del pensiero cabalistico, si è sviluppata attraverso una tradizione teologica insita nell’Ebraismo sin dall’antichità, come parte di una più ampia letteratura rabbinica. Il suo sviluppo teorico può essere caratterizzato da scuole alternative e fasi successive. Dopo l’esperienza profetica della Bibbia ebraica (Tanakh), le prime scuole documentate di teoria e metodo specificamente mistici nell’Ebraismo si trovano nel I e II secolo, descritti nei testi delle Heikhalot (“palazzi” superni) e nel primo libro esistente sull’esoterismo ebraico, lo Sefer Yetzirah

Il loro metodo, noto come misticismo Merkabah (contemplazione del “Carro” Divino) durò fino al X secolo, dove è venne sussunto dalla comparsa dottrinale della Kabbalah nel Medioevo nell’Europa sud-occidentale dei secoli XII e XIII. I suoi insegnamenti, incorporati nello Zohar, che divenne il fondamento del successivo misticismo ebraico, venendo reinterpretato nei primi sviluppi moderni della Safed del XVI secolo, in Galilea, mediante il nuovo sistema di Isaac Luria. La Cabala lurianica venne diffusa popolarmente come una mistica sociale per l’intera comunità ebraica in tutto il XVIII secolo tra gli ebrei chassidici dell’Europa orientale, insieme alle sue nuove nozioni di leadership mistica.

Studi storico-accademici del misticismo Ebraico riservano il termine “cabala” a designare le dottrine particolari e distintive che emersero testualmente e furono pienamente espresse nel Medioevo, diversificate dai precedenti concetti e metodi mistici Merkabah. Secondo questa classificazione descrittiva, entrambe le versioni di teoria cabalistica, la zoharica-medievale e la lurianica della prima età moderna, insieme costituiscono la tradizione teosofica della Cabala, mentre la Cabala meditativa-estatica incorpora una tradizione medievale parallela correlata. Una terza tradizione, collegata ma più schivata, tratta delle argomentazioni magiche della Cabala pratica. Lo studioso Moshe Idel, per esempio, scrive che questi tre modelli basilari possono essere individuati come operanti in tutta la storia della mistica ebraica al di là del particolare contesto cabalistico dell’età medievale. tali modelli possono essere facilmente distinti per il loro intento primario rispetto a DIO:
  • La tradizione teosofica della Cabala teorica (fulcro principale dello Zohar e di Luria) cerca di capire e descrivere il regno divino. Quale alternativa alla filosofia Ebraica razionalista, specialmente l’aristotelismo di Maimonide, questa speculazione divenne la componente centrale della Cabala.
  • La tradizione estatica della Cabala meditativa (esemplificata da Abramo Abulafia e Isaac di Acri) cerca di ottenere un’unione mistica con DIO. La “Cabala profetica”, di Abraham Abulafia, ne è un esempio supremo, sebbene marginale nell’evoluzione cabalistica, ed era la sua alternativa al programma della Cabala teosofica.
  • La tradizione magico-teurgica della Cabala pratica (spesso in manoscritti non pubblicati) cerca di alterare sia i reami divini sia il Mondo. Mentre alcune interpretazioni di preghiera vedono come suo ruolo quello di manipolare le forze celesti, la Cabala pratica in realtà coinvolgeva atti di magia bianca ed i cabalisti la riservavano solo a coloro che erano di intenti assolutamente puri. Di conseguenza ha formato una tradizione minore separata della Cabala.

Differenze tra la Cabala ebraica e le altre

Dal Rinascimento in poi i testi cabalistici Ebraici entrarono nella cultura non Ebraica, dove furono studiati e tradotti da Ebraisti cristiani e occultisti ermetici. Le tradizioni sincretiche della Cabala cristiana ed ermetica si svilupparono indipendentemente della Cabala Ebraica, interpretando i testi Ebraici come saggezza antica universale. Entrambe hanno adattato liberamente i concetti Ebraici, scorporandoli dalla loro esegesi Ebraica, in modo da fonderli con altre teologie, tradizioni religiose e associazioni magiche. Col declino della Cabala cristiana nell’Età della Ragione, la Cabala ermetica ha continuato come tradizione centrale sotterranea dell’esoterismo occidentale. Attraverso queste associazioni non ebraiche con il magico, l’alchimia e la divinazione, la Cabala ha acquisito alcune connotazioni popolari occulte vietate all’interno dell’Ebraismo, dove la Cabala pratica teurgica ebraica è una tradizione minore consentita solo ad una ristretta élite. Oggigiorno, molte pubblicazioni sulla Cabala appartengono al New Age non ebraico e alle tradizioni occulte, non dando quindi un quadro preciso della Cabala ebraica. Pubblicazioni accademiche e tradizionali invece traducono e studiano la Cabala ebraica, presentandola ad un più vasto pubblico di lettori.

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