Il 20 maggio si celebra una festa dedicata ad una dea molto importante per il paganesimo, ovvero Gea madre di tutti i viventi.Gea o Gaia, rapprensenta la Madre Terra, generatrice di vita e abbondanza.
Chi e cosa rappresenta Gea
La dea madre o Gea (Grande Madre) è una delle figure femminili archetipiche più note. Il suo culto risale al periodo primitivo in cui la donna - simbolo e figurazione della terra in quanto madre - sovrintendeva non solo i riti della nascita, ma anche quelli della morte.La donna era infatti colei dalla quale si nasce e colei alla quale si torna: la terra, quindi attraverso la sepoltura. La grande madre - come terra e come immagine del femminile - anch'essa muore e si rigenera tramite il passare delle diverse stagioni e come la luna calante, la luna crescente e la luna nuova.Il mito della Dea madre è tuttavia presente anche nelle successive manifestazioni di culto: troviamo, ad esempio, la triplicità della terra nel mito delle tre Parche. Come troviamo le tracce del particolare influsso del culto della Dea Madre sul culto pagano greco nella rappresentazione della figura della Sibilla come in quella di Medea, la maga che decide di uccidere i propri figli quando scopre di essere stata tradita da Giasone. Il valore del mito in questo caso è molto importante in quanto Medea - come maga - aveva potere di vita e di morte proprio come la grande madre.
Il Mito di Gea
Inno Omerico dedicato a Gaia la madre dei viventi
“Gaia io canterò, la madre universale, dalle salde fondamenta,antichissima, che nutre tutti gli esseri, quanti vivono sulla terra;
quanti si muovono sulla terra divina o nel mare
e quanti volano, tutti si nutrono dell’abbondanza che tu concedi.
Grazie a te gli uomini sono fecondi di figli, e ricchi di messi,
signora; è in tuo potere dare o togliere la vita
agli uomini mortali. Felice colui che nel tuo cuore
tu benevola onori: a lui senza limite affluisce ogni bene.
Per lui sono gravati dal raccolto i solchi apportatori di vita,
e nei campi ha gran copia di bestiame; la sua casa è piana di ricchezze.
Tali uomini regnano con giustizia sulle città delle belle donne
e li accompagna grande benessere, e prosperità;
esultano i figli di letizia giovanile,
e, nei cori ornati da ghirlande, con animo lieto,
danzando si rallegrano, tra i fiori del prato, le figlie
di coloro che tu onori, o dea veneranda, forza generosa.
Salve, madre degli dei, consorte del cielo stellato;
concedimi benigna, in cambio del mio canto, la prosperità che conforta il cuore;
ed io mi ricorderò di te, e di un altro canto ancora.”
Commenti
Posta un commento