Storia del Ghost Hunting Parte 6 : Le prime investigazioni sul sovrannaturale con documentazione audio video



Le prime investigazioni sul sovrannaturale con documentazione audio video

La verità sull’interesse dell’investigazione sui fenomeni paranormali, è riconducibile all’enorme numero di morti provocati dalla prima guerra mondiale. Anche il diffondersi del trasporto automobilistico ha sicuramente facilitato le indagini, perché era più facile spostarsi da un sito a un altro.

Il primo uomo ad auto definirsi “cacciatore di fantasmi” fu Elliott O’Donnell (1872-1965), che sostenne di aver visto un fantasma all’età di cinque anni, descrivendolo come una figura elementale coperta di macchie. Affermò anche di essere stato strangolato da un misterioso fantasma durante gli anni di educazione alla Queen’s Service Academy, a Dublino, in Irlanda. Per circa cinquant’anni O’Donnell visitò moltissime dimore presumibilmente infestate, ma nella descrizione dei suoi resoconti poi divenuti libri, non sono mai stati descritti i metodi che applicava nelle sue investigazioni, tanto da far sospettare una scrittura molto romanzata. Nonostante i suoi numerosi libri e articoli anche su giornali e riviste nazionali, e le sue numerose conferenze e trasmissioni radiofoniche e televisive dell’epoca fra Gran Bretagna e Stati Uniti, hanno sempre portato l’opinione pubblica a spaccarsi in due. C’erano gli invasati credenti che lo sostenevano da una parte e gli scettici, ma anche ricercatori importanti, che ne screditavano l’autorevolezza e l’affidabilità. Durante una conferenza stampa, O’Donnell dichiarò:

“Ho investigato, a volte da solo, a volte con altre persone e con la stampa a seguito, in molti casi di presunti fantasmi… Io credo nei fantasmi, ma non sono uno spiritualista”.

Furono però le parti più autobiografiche dei suoi libri a rivelare l’enfasi dei suoi racconti. Raccontava spesso di una sua precedente povertà e il desiderio di approfondire quanta più conoscenza per sentirsi e trovarsi fra i ricchi e le persone più influenti dell’epoca. Si scoprì poi, che nei suoi resoconti video apparivano attori, se pur non così famosi, come Charles Aubrey Smith, che lo aiutò a mettere in scena alcune indagini e inscenare i fantasmi. La dichiarazione di Smith e il non rilascio di documentazioni di studio da parte dello stesso O’Donnell, suggerirono che i suoi resoconti fossero molto arricchiti da idee studiate a tavolino, quindi inventate per suggestionare il pubblico.

Non è un caso che la tipologia di narrazione dei suoi libri fosse molto romanzata piuttosto che tecnica. Tutto questo portò Elliott O’Donnell a essere ricordato più come autore di fiction piuttosto che come investigatore del sovrannaturale. Forse non è un caso che la Society for Psychical Research non lo abbia mai menzionato, né invitato a farne parte, nonostante conoscesse molto bene Everard Feilding (1867-1936), un investigatore noto per aver indagato sulla famosa medium italiana Eusapia Palladino, alla quale presto dedicherò un articolo.

Harry Price

Un personaggio molto noto agli investigatori di oggi è sicuramente Harry Price (1881-1948). Fu il primo ricercatore a cercare di applicare una metodologia scientifica al ghost hunting. I casi studiati da Price, che meriteranno senz’altro un articolo dedicato, sono rimasti agli archivi, e nonostante molti ricercatori menzionino Price, non ho ancora visto sino a oggi un articolo da parte loro, o da blogger italiani sostenitori del paranormale, dedicato a uno di quei casi ( ci penserò io ? ... magari più avanti). Probabilmente quest’articolo, stuzzicherà loro la voglia di saperne di più. Nel 1926, Price fondò il ben finanziato National Laboratory of Psychical Research, che comprendeva una sala di laboratorio e una vasta gamma di strumenti scientifici, alcuni dei quali adatti alla ricerca sul campo, come una ciotola di mercurio per rilevare eventuali movimenti e tremori in una stanza, oppure per rilevare eventuali passaggi di ombre.

Fra gli strumenti di Price, vi erano elettroscopi, utilizzati per rilevare le eventuali presenze/entità che avrebbero potuto sprigionare una propria carica elettrica su un corpo; il galvanometro, usato per rilevare corrente elettrica; il barografo che andava già scomparendo nelle attrezzature dell’epoca, usato per la ricodifica della pressione atmosferica; il termografo, utilizzato per fare letture continue della temperatura; l’Air tester, per monitorare e registrare la circolazione dell’aria. Harry Price ci teneva molto alla notorietà, tanto da far sempre pubblicizzare le proprie indagini. Non era molto distante quindi da un investigatore da social network di oggi. Una delle indagini più pubblicizzate fu quella al Chiswick Museum nel 1932, nella quale Price e il filosofo Cyril Edwin Mitchinson Joad, detto più semplicemente CEM con le iniziali del suo lunghissimo nome (1891-1953), trascorsero una notte su un letto che si diceva fosse infestato. Grazie a Price il Ghost Club ritornò a funzionare nel 1936. Nonostante i suoi casi fossero molto discussi perché giustificabili scientificamente, contribuì a smascherare la fotografia spiritica di William Hope (1863-1933) nel 1922.

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